Prima guerra mondiale. Un soldato inglese al fronte (Wallace Reid) sogna la storia di Giovanna d'Arco (Geraldine Farrar).

Dall'attualità della guerra, Cecil B. DeMille sposta presto la sua attenzione sulla vita dell'eroina francese, ricordando le sue imprese e la sua morte. Se il messaggio è filo-interventista, il film risulta ugualmente un'opera cinematograficamente importante, spettacolare e ben strutturata dal punto di vista narrativo. DeMille cerca di competere con lo sfarzo scenografico dei capolavori di David Wark Griffith (Nascita di una nazione, del 1915, in primis) riuscendo a eguagliarlo almeno in parte: il regista americano alterna con efficacia scene di massa (altissimo il numero delle comparse) ad altre più intime, con in scena la sola protagonista. Per dare maggiore espressività alla pellicola, inoltre, optò per l'utilizzo del colore nella sequenza del rogo che rimane, insieme all'incipit, il momento più toccante e significativo dell'intero film. Geraldine Farrar veste i panni di Giovanna d'Arco con grande trasporto emotivo, seppur sia evidente che appaia troppo matura (all'epoca aveva 34 anni) per interpretare al meglio un ruolo così delicato.