Kinetta
Kinetta
2005
Paese
Grecia
Genere
Drammatico
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Yorgos Lanthimos
Attori
Evangelia Randou
Aris Servetalis
Costas Xikominos
Una cameriera (Evangelia Randou), un poliziotto ossessionato dalle auto (Aris Servetalis) e un commesso (Aris Servetalis) si filmano mentre inscenano delle sequenze di violenza.
Kinetta, opera seconda di Yorgos Lanthimos, è l'esempio lampante di un cinema, quello greco, crudo e diretto: un film che rappresenta tre esistenze (non) come tante, vuote e senza obiettivi nella vita. Lanthimos segue i suoi personaggi incessantemente con la camera a mano, creando un'ambigua inquietudine e delineando pian piano la psicologia dei personaggi: peccato, però, che il risultato sia spesso autocompiaciuto e non troppo incisivo. L'atmosfera è opprimente, quasi disturbante, supportata dalla fotografia e dalle ambientazioni, ma non è sufficiente a riempire i troppi spazi vuoti lasciati tra un dialogo e l'altro. Nonostante sia già presente un'idea di cinema personale, Kinetta non possiede la forza espressiva dei due film successivi del regista (Dogtooth del 2008 e Alps del 2011) e quello che ne consegue è una pellicola artefatta e priva del fascino che avrebbe potuto avere. Anche se la messa in scena della violenza, concetto autoriale primario perseguito da Lanthimos nel corso della carriera, colpisce a tratti nel segno.
Kinetta, opera seconda di Yorgos Lanthimos, è l'esempio lampante di un cinema, quello greco, crudo e diretto: un film che rappresenta tre esistenze (non) come tante, vuote e senza obiettivi nella vita. Lanthimos segue i suoi personaggi incessantemente con la camera a mano, creando un'ambigua inquietudine e delineando pian piano la psicologia dei personaggi: peccato, però, che il risultato sia spesso autocompiaciuto e non troppo incisivo. L'atmosfera è opprimente, quasi disturbante, supportata dalla fotografia e dalle ambientazioni, ma non è sufficiente a riempire i troppi spazi vuoti lasciati tra un dialogo e l'altro. Nonostante sia già presente un'idea di cinema personale, Kinetta non possiede la forza espressiva dei due film successivi del regista (Dogtooth del 2008 e Alps del 2011) e quello che ne consegue è una pellicola artefatta e priva del fascino che avrebbe potuto avere. Anche se la messa in scena della violenza, concetto autoriale primario perseguito da Lanthimos nel corso della carriera, colpisce a tratti nel segno.
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