Kursk
Kursk
2018
Paesi
Francia, Belgio, Lussemburgo
Genere
Drammatico
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Thomas Vinterberg
Attori
Matthias Schoenaerts
Léa Seydoux
Colin Firth
Peter Simonischek
August Diehl
Max von Sydow
Michael Nyqvist
Gustaf Hammarsten
Il 10 agosto del 2000, il K-141 Kursk, un sottomarino a propulsione nucleare lungo più di due campi da calcio, simbolo della Flotta del Nord della Marina Militare Russa, intraprese la prima esercitazione navale in dieci anni. Due esplosioni fortissime spedirono però il sottomarino nelle acque artiche del Mare di Barents.
Film catastrofico su un fatto realmente accaduto messo in piedi dall’alterno e diseguale regista danese Thomas Vinterberg, Kursk è un meccanico e convenzionale prodotto di genere, bolso e appesantito da una sceneggiatura schematica e tagliata con l’accetta. Il simbolismo applicato all’infanzia e alla sua purezza violata, ma anche alla sua intelligenza e preziosità, è di fatto l’unico spunto di un prodotto altrimenti privo di qualsiasi forma di motivo di interesse, che si imbarca, è proprio il caso di dirlo, in una serie di schemi risaputi e controproducenti. Anche la tensione è telefonata e pressoché inesistente, specialmente se si conosce l’esito del fatto storico, e Vinterberg non fa niente per evitare le debolezze di un oggetto cinematografico sorpassato e fuori tempo massimo, che procede col pilota automatico e che anche nei momenti di maggiore pathos e piglio civile è incapace di trovare una giusta misura, preferendo non andare troppo per il sottile e procedere stonatamente per accumulo e scene derivative (un paio di sequenze, en passant, paiono perfino rubate a Dunkirk di Christopher Nolan). Il momento di maggiore imbarazzo del film, però, è probabilmente la sequenza della barzelletta sull'orso polare. Piccoli ruolo per Colin Firth e un incartapecorito Max Von Sydow. Prodotto da Luc Besson.
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