Mulberry St.
Mulberry St.
2010
Paese
Usa
Generi
Documentario, Biografico
Durata
87 min.
Formato
Colore
Regista
Abel Ferrara
A ridosso della festa di San Gennaro, che anima la Little Italy di New York per una decina di giorni a metà settembre, Abel Ferrara si aggira con una scarna troupe tra le strade del quartiere, a cominciare da quella che dà il titolo alla pellicola. Sarà l'occasione per intervistare attori, colleghi e amici, soprattutto italo-americani, ovviamente, e per un paio di esibizioni canore (di Danny Aiello e dello stesso Ferrara). Il regista (dopo Napoli, Napoli, Napoli e Chelsea on the Rocks dell'anno precedente) si confronta ancora una volta con il documentario e, in questo caso, rinuncia a inserire spezzoni di fiction, accontentandosi di mettere in scena la sua vita e quella dei suoi sodali con una spontaneità che sa coinvolgere nello spettatore. Ferrara fa parlare i suoi collaboratori, segue la sua compagna (Shanyn Leigh) per le strade poco prima che chiudano per la processione e si immortala appena possibile, non soltanto sul palco della festa. Il tutto senza uno straccio apparente di sceneggiatura o di idea portante, con un sorprendente sguardo naif per cui il cineasta italoamericano sembra farsi emozionare da luoghi, locali e manifestazioni che ormai sono folklore per turisti. Eppure proprio da qui nasce il valore relativo del film, sorta di psicoanalisi di un autore che sente di dover spiegare e forse “giustificare” la sua formazione e le sue opere. A tratti sembra quasi un commento off ai lavori precedenti, condito dalla bonaria cialtroneria che ha sempre irritato i detrattori e deliziato i fan: per questi ultimi, ma solo per loro, è quindi un film davvero imperdibile.
Maximal Interjector
Browser non supportato.