Fortemente scossa a causa di un incidente automobilistico, dopo un lungo periodo di convalescenza passato in ospedale Helene (Carroll Baker) raggiunge l'ex marito Maurice (Jean Sorel) nella sua villa a Palma di Maiorca, in seguito all'inaspettato invito dell'uomo. Emotivamente fragile dopo il trauma subìto, Helen si trova coinvolta nel perverso intrigo ordito da Constance (Anna Proclemer), l'attuale moglie di Maurice, per sbarazzarsi dell'uomo. Ma il piano si trasformerà sempre più in un incubo. Thriller hitchcockiano made in Italy, Paranoia rappresenta uno dei lavori migliori di Umberto Lenzi, artigiano del cinema italiano che si è mosso con disinvoltura nel cinema di serie B riscuotendo successo tra i tanti appassionati dei film di genere. L'inverosimiglianza della vicenda è compensata da un'insospettabile rigore visivo che riesce a sfruttare il fascino ambiguo degli ambienti (la villa, la torre) e a restituire un clima di morbosa ossessione senza ricorrere a sangue o effettacci. Il sottile confine tra innocenza e colpevolezza è giocato su un ribaltamento di ruoli che confonde vittime e carnefici. La macchinazione alle spalle della protagonista ruota però attorno a dark lady e piani diabolici senza particolari sorprese, nonostante il doppio colpo di scena finale. Bella atmosfera che racchiude i connotati tipici della cultura pop anni '60. Nelle spericolate sequenze in auto emerge lo stile aggressivo di Lenzi, che troverà nei poliziotteschi il suo habitat naturale. Musiche di Gregorio García Segura e Nino Rota.