The Game – Nessuna regola
The Game
1997
Paese
Usa
Generi
Thriller, Drammatico
Durata
129 min.
Formato
Colore
Regista
David Fincher
Attori
Michael Douglas
Sean Penn
Deborah Kara Unger
James Rebhorn
Armin Mueller-Stahl
Carroll Baker
Nicholas van Horton (Michael Douglas), milionario annoiato dalla routine dei suoi affari, nel giorno del suo compleanno riceve dal fratello Conrad (Sean Penn) una tessera per iscriversi a un misterioso club che organizza giochi di ruolo tanto realistici quanto pericolosi. Sarà l'inizio di un'esperienza che lo segnerà per sempre.
Frenetico viaggio metropolitano, calato in un'ambigua ambientazione notturna, che cerca di stupire lo spettarore con programmatica perseveranza, sfidando a più riprese la sospensione volontaria dell'incredulità e, purtroppo, il senso del ridicolo, The Game mostra ben presto il suo corto respiro nella ricerca di improbabili colpi di scena. Le trovate per complicare la vicenda non si contano ma a latitare sono il senso di sorpresa, la curiosità e la fascinazione per il mistero da risolvere. In tal modo scema rapidamente qualunque barlume d'interesse verso un thriller che guarda pretestuosamente a Martin Scorsese e Brian De Palma (i labili confini tra realtà e finzione dal sapore metacinematografico), ma non riesce mai a diventare altro se non effimero intrattenimento. La maestria tecnica di David Fincher è evidente, così come i limiti espressivi del granitico Michael Douglas.
Frenetico viaggio metropolitano, calato in un'ambigua ambientazione notturna, che cerca di stupire lo spettarore con programmatica perseveranza, sfidando a più riprese la sospensione volontaria dell'incredulità e, purtroppo, il senso del ridicolo, The Game mostra ben presto il suo corto respiro nella ricerca di improbabili colpi di scena. Le trovate per complicare la vicenda non si contano ma a latitare sono il senso di sorpresa, la curiosità e la fascinazione per il mistero da risolvere. In tal modo scema rapidamente qualunque barlume d'interesse verso un thriller che guarda pretestuosamente a Martin Scorsese e Brian De Palma (i labili confini tra realtà e finzione dal sapore metacinematografico), ma non riesce mai a diventare altro se non effimero intrattenimento. La maestria tecnica di David Fincher è evidente, così come i limiti espressivi del granitico Michael Douglas.
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