Piccolo mondo antico
1941
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Sentimentale, Storico
Durata
106 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Mario Soldati
Attori
Alida Valli
Massimo Serato
Ada Dondini
Annibale Betrone
Mariù Pascoli
Giacinto Molteni
Mario Soldati
Nel 1850, un giovane rampollo di nobili origini (Massimo Serato) sposa una fanciulla di famiglia decisamente più povera (Alida Valli) sfidando il volere di una sua dispotica ava (Ada Dondini). Questa, per vendicarsi e continuare a osteggiare il ragazzo, fa licenziare lo zio della sposa (Annibale Betrone) che si era dimostrato gentile nei loro confronti. Come se non bastasse, a complicare le cose arriva la terribile notizia della morte della bambina nata dall'amore dei due giovani. Tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico è uno dei migliori lavori di Soldati: adattando in maniera fedele il testo di riferimento, il cineasta riesce a dirigere un melodramma di notevole spesso artistico e tecnico. La regia cura il tutto con estrema attenzione senza mai privare la narrazione di ritmo o dinamismo e focalizzando i massimi sforzi per una ricostruzione storica davvero sbalorditiva, che lascia in più occasioni a bocca aperta. Il cast inoltre è in splendida forma, a partire da Ada Dondini che riesce a restituire un personaggio cinico e crudele in maniera efficace, spontanea e soprattutto umana. Interessante anche lo sguardo posto sul paesaggio che fa da sfondo alle vicende, anche se in più di un'occasione esso si carica di senso e di valore, acquisendo una funzione narrativa marcata e una sua tridimensionalità autonoma. L'ambientazione si fa, insomma, sempre più importante con il procedere dei minuti: una sorta di specchio delle anime dei personaggi, che riflettono – e vedono riflessi – loro stessi nel panorama circostante, il quale non solo rende omaggio alla bellezza del nostro Paese, ma riesce anche ad avvalorare il testo di partenza con la potenza delle proprie immagini, delle quali la narrativa, per forza di cose, non può che risultare privata. Il film fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e viene spesso ricordato come il primo lavoro in cui la Valli ricopre un ruolo effettivamente drammatico.
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