Policarpo (Renato Rascel) è un modesto impiegato molto diligente sul lavoro, tanto da attirarsi l'antipatia del suo capoufficio Pancarano (Peppino De Filippo), uomo di rango superiore. Casualmente, le famiglie dei due si incontrano e Gegé (Luigi De Filippo), il figlio di Pancarano, si innamora di Celeste (Carla Gravina), la figlia di Policarpo. La ragazza non è convinta, ma la sua famiglia la esorta ad accettare la corte confidando in un matrimonio proficuo. Al contrario, Pancarano vorrebbe vedere suo figlio al fianco di una più nobile donzella. Mescolando sapientemente ironia e sentimentalismo, Mario Soldati firma una commedia gradevole e divertente, che si dichiara sin dall'inizio estranea alle logiche autoriali per privilegiare una realizzazione onesta, popolare e svagata, ma non per questo sempliciotta, alle prese con tematiche altrettanto ordinarie e sviluppi che pur nella loro assoluta semplicità colpiscono e catturano l'attenzione dello spettatore, unendo riso e riflessione, intrattenimento e persino un briciolo di pregnante satira sociale. Policarpo, ufficiale di scrittura non ha bisogno di elementi originali e sorprendenti perché il tocco leggero della regia e, soprattutto, la forte spinta che nasce da un cast stellare in ottima forma (sono presenti molti dei migliori attori nostrani in circolazione ai tempi, anche se in brevi camei) riescono a dar corpo a una visione appagante, seppur priva di grandi guizzi o di grandi momenti da ricordare. La pellicola venne presentata in concorso al Festival di Cannes dove si aggiudicò, con merito, il premio per la migliore commedia.