Nanni (Andrea Checchi) è un cacciatore denunciato e condannato per aver cacciato nella tenuta privata di un conte (Paolo Martorelli). Una volta scontata la pena, decide di vendicarsi nei confronti di Stefano (Carlo Ninchi), il guardacaccia che lo consegnò alle autorità. Questi però non digerisce la cosa e medita a sua volta uno sgarbo meschino. Tratto dal romanzo La trappola di Delfino Cinelli, Tragica notte è un dramma psicologico decisamente cupo e claustrofobico. Mario Soldati adotta uno stile tenebroso e angosciante per restituire la psicologia tesa e oppressiva dei protagonisti, una scelta che lo premia e che rende l'opera un azzardo espressionista sicuramente da premiare, con tutti gli spigoli irrinunciabili del caso ma anche con una dose non indifferente di oscura fascinazione, mai manierista. Una sfida a tu per tu con un immaginario fosco e sfaccettato risolta in maniera avvincente e intrigante, che solo a tratti perde un po' di mordente trascinandosi dietro passaggi più prolissi e verbosi (la parte centrale, leggermente più fiacca), ma che comunque è capace di delineare in maniera significativa e precisa luoghi, situazioni e fisionomie dei personaggi: basti pensare ai due avversari e alle loro filosofie di vita, contrapposte e agli antipodi (il primo si affida alla forza, il secondo all'astuzia). Checchi e Ninchi funzionano bene come coppia e riescono a restituire le molteplici sfaccettature dei propri personaggi anche laddove, a livello recitativo, si avvalgono dell'enfasi come strumento per generare una dose maggiore di tensione.