Un folto gruppo di samurai pianifica una terribile vendetta contro un signorotto locale che ha disonorato il loro maestro. L'attacco viene preparato con cura e ogni dettaglio è stato studiato con grande attenzione. La celebre storia della vendetta dei 47 Ronin è stata già portata diverse volte sul grande schermo (anche da un autore importantissimo come Kenji Mizoguchi) quando Kon Ichikawa, alla soglia degli 80 anni, decide di farne una propria versione. Rispetto alle precedenti, in questo caso, l'enfasi della pellicola è soprattutto sulla preparazione dell'attacco più che sull'azione in senso stretto; più sulle parole che sui colpi della katana; più sulla teoria che sulla pratica. La prospettiva è interessante e Ichikawa si dimostra brillante nell'optare per uno stile visivo moderno e tipicamente anni Novanta. Non manca qualche ridondanza di troppo, ma il ritmo regge bene per tutta la durata della pellicola grazie anche a un cast complessivamente in buona forma. Con lo stesso titolo (e prendendo spunto dalla stessa opera teatrale) uscirà un debole film nel 2013, diretto Carl Rinsch e con protagonista Keanu Reeves.