Il giornalista inglese Thomas Fowler (Michael Caine) e l'americano Alden Pyle (Brendan Fraser), mentre si trovano in Vietnam durante la guerra, si innamorano della stessa ragazza (Do Thi Hay Yen). Quando Fowler, spinto dalla gelosia, scopre che Pyle non si trova in Indocina per scopi umanitari, ma per una missione segreta per conto dell'America, decide di aiutare i comunisti vietnamiti a smascherarlo.

Più che di amore a passione, The Quiet American parla di politica, etica e morale. E, soprattutto, di colonialismo. Usando un evocativo stile di ripresa, il regista Phillip Noyce descrive apertamente i soprusi e gli sfruttamenti perpetrati dall'Occidente nei confronti del sud-est asiatico: il triangolo sentimentale si trasforma in metafora militare, con la giovane Phuong che diventa la personificazione della nazione occupata e sfruttata a proprio piacimento dai due invasori. Un'allegoria che si protrae un po' troppo a lungo in un film efficace, ma che poteva essere scorciato qua e là. Nel cast svetta Michael Caine, mentre Fraser fatica non poco a tenergli testa. Tratto da un romanzo di Graham Greene che aveva già ispirato Joseph L. Mankiewicz per il suo celebre film omonimo del 1958, uscito in Italia come Un americano tranquillo.