Siamo all'inizio del Novecento: John Reed (Warren Beatty) è un giornalista americano che, di ritorno dal Messico, conosce e si innamora di Louise (Diane Keaton), già sposata con un dentista. I due fuggono a New York e iniziano a frequentare ambienti politici e rivoluzionari. Con l'inizio della Prima guerra mondiale, si ritrovano a Pietroburgo e diventando spettatori della Rivoluzione d'ottobre prima di rientrare in America. Il loro rapporto però s'incrina, le vicende politiche finiranno per allontanarli sempre di più. Diretto e interpretato da Warren Beatty, il film, tratto da un libro sulle vere vicende del giornalista John Reed (intitolato Dieci giorni che sconvolsero il mondo), ha uno script che interseca la storia politica del Novecento con le vicende personali dei suoi protagonisti, creando un intreccio il più delle volte appassionante e coinvolgente. Nella prima parte abbiamo un buon ritmo, una gran dose di idealismo e una dimensione corale che aiuta ad aprire la narrazione e a spalancarne il respiro, abbracciando le molteplici sfaccettature delle vicende dell'epoca e il flusso degli eventi di quegli anni. Dal turning point della Rivoluzione d'ottobre avviene per altro una trasformazione non indifferente: non solo per quel che riguarda la messa in scena, ma relativa soprattutto alla caratterizzazione dei personaggi, che si fa più definita e strutturata. La durata fiume comporta qualche debolezza sparuta di sceneggiatura, che si dilunga eccessivamente ed è complessa da gestire nella sua interezza, pur rimanendo sempre sopra il livello di guardia. Efficace, comunque, la confezione e ottimo l'apporto dell'intero cast. Tre Oscar vinti: miglior regia, miglior attrice non protagonista (Maureen Stapleton) e fotografia (Vittorio Storaro).