Rita (Rita Pavone), giovane studentessa troppo vivace, si innamora del suo professore di musica (Giancarlo Giannini). Perplessa a causa di strani comportamenti da parte dell'uomo, indagherà, scoprendo una curiosa vita parallela. Dopo lo sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca (1964), Lina Wertmüller dirige, con lo pseudonimo di George H. Brown, Rita Pavone nel primo di due musicarelli, genere in voga in Italia negli anni Sessanta per promuovere hit di famosi cantanti. Il titola cita La zanzara, il giornale studentesco del liceo Parini di Milano che in quegli anni destò scandalo per un'inchiesta sul sesso, ma i motivi d'interesse finiscono qui: sceneggiatura (firmata dalla regista con Sergio Bonotti) inesistente, storia d'amore esilissima, interpreti ai minimi sindacali. Più che un film, un documento della produzione culturale del tempo: inutile e noioso. Collaborazione inaugurale tra la Wertmüller e Giancarlo Giannini, che diverrà negli anni successivi, in coppia con Mariangela Melato, un simbolo di pellicole firmate dall'autrice, quali Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972) e Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974).