Impegnato in una missione ad alto rischio tra Inghilterra, Italia e Grecia, James Bond (Roger Moore) deve recuperare il congegno militare Atac sottratto da una nave inglese, prima che ci riescano i russi grazie alla collaborazione del contrabbandiere greco Kristatos (Julian Glover). Melina (Carole Bouquet), orfana dallo sguardo magnetico in cerca di vendetta, lo accompagna tra mille insidie.
Con il dodicesimo episodio della serie, James Bond torna con i piedi per terra, in tutti i sensi. Dopo la fantascientifica missione nello spazio di due anni prima, il produttore Albert Broccoli si rimette saggiamente sui più consolidati binari di una spy-story classica e, quasi per contrappasso, realizza una pellicola più essenziale, in cui lo sfarzo delle scenografie (dell'ottimo Peter Lamont) e l'impiego degli abituali congegni della sezione Q risultano funzionali a una vicenda appassionante e ben strutturata. Tuttavia, al di là del parodistico inseguimento sulla 2CV e del finale nel suggestivo Monastero Aghia Triada a Meteora (dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1988), la pellicola presenta diversi momenti di stallo. Il carisma e la classe di un Roger Moore visibilmente divertito regalano, in ogni caso, più di un momento divertente al film. La bellissima Carole Bouquet regala una Bond girl intensa e risoluta, mentre Lynn-Holly Johnson, nei panni della fin troppo sbarazzina Bibi, è al limite della parodia. A causa di un villain poco carismatico e privo di una marcata connotazione, la storia risulta a tratti scontata, però John Glen, montatore e direttore della seconda unità della saga promosso a regista, dimostra un piglio solido ed efficace, soprattutto nelle scene di azione. Sarà lui a tenere le redini della serie per tutti gli anni '80, con ottimi risultati. Primo film senza Bernard Lee (M risulta in permesso), scomparso il 16 gennaio 1981. Musiche di Bill Conti. George Lucas e Steven Spielberg, dopo aver accarezzato l'idea di girare un film di 007 con Sean Connery protagonista, resa impossibile per questioni di copyright, realizzarono I predatori dell'arca perduta (1981), primo film di una trilogia (sforzandoci di ignorare ciò che viene dopo) che rende omaggio in più di un'occasione alle gesta dell'agente al servizio segreto di Sua Maestà.