SpongeBob parte con Patrick per una missione in apparenza impossibile: recuperare Gary, la sua “lumaca domestica”, che è stata rapita da Re Poseidone. Il sovrano del mare, però, non vuole disfarsene perché la bava di Gary è necessaria per fargli sparire le rughe dal viso…

Terzo lungometraggio della serie di SpongeBob, popolarissima “spugna di mare” protagonista di serie televisive animate di successo. Come nei due lavori precedenti, la trama è molto esile e all’inizio si fatica non poco a carburare, ma quando i due protagonisti partono per la missione il film prende il piglio giusto e riesce a divertire, con le consuete trovate surreali e la forma ai limiti dello psichedelico. Succede un po’ di tutto nel viaggio di SpongeBob e Patrick (a partire dallo scenario western in cui si muovono degli zombie controllati da un Danny Trejo in grande forma, ma c’è spazio anche per Snoop Dogg alle prese con un simpatico numero musicale), tra passaggi esilaranti e altri più insipidi, ma comunque il risultato complessivo resta abbastanza godibile, soprattutto con l’avvicinarsi della conclusione. Gustosa apparizione in carne e ossa di Keanu Reeves, che segue quelle altrettanto riuscite di David Hasselhoff nel primo film e di Antonio Banderas nel secondo. Da segnalare che questo terzo capitolo è arrivato direttamente su Netflix ed è dedicato alla memoria di Stephen Hillenburg, creatore di SpongeBob, scomparso prematuramente nel 2018 a soli 57 anni a seguito di complicazioni causate dalla SLA.