Inghilterra. Alla disperata ricerca di una stabilità economica, Joe Lampton (Laurence Harvey) seduce Susan Brown (Heather Sears), figlia di un danaroso industriale (Donald Wolfit). A farne le spese sarà l'infelice Alice (Simone Signoret), sposata e da tempo amante di Lampton. Esordio al lungometraggio per Jack Clayton, che mette in scena un romanzo di John Braine adattato da Neil Paterson (e, non accreditato, Mordecai Richler). Lo sviluppo punta sulla caratterizzazione del protagonista maschile, un abietto arrivista pronto a sacrificare l'amore in nome del Dio denaro, sottolineandone ipocrisie e contraddizioni; il risultato è un apologo cupo e amaro sui rapporti di forza tra i sessi, tecnicamente ineccepibile (ottima la fotografia di Freddie Francis) e volenterosamente recitato (ottimo, nella sua estrema sgradevolezza, Laurence Harvey; dolente e misurata Simone Signoret), ma troppo glaciale e a tratti anonimo per convincere davvero. In ogni caso, un buon esempio di cinema classico e compatto: da rivalutare. Musiche di Mario Nascimbene. Candidato a sei premi Oscar (tra cui miglior film e regia), ne vinse due: attrice protagonista (Signoret) e sceneggiatura non originale.