Teresa Raquin (Simone Signoret) è una donna infelice, costretta a vivere con un marito che non ama (Jacques Duby) e disillusa da un'esistenza diversa da quella che aveva sempre sognato. L'incontro con un aitante camionista (Raf Vallone) fa rinascere in lei una passione che sembrava sopita per sempre. Ma il destino non gli permetterà di essere felici insieme. Ispirato al celebre romanzo di Émile Zola del 1867, un film magnificamente adattato e attualizzato da Marcel Carné e il suo co-sceneggiatore Charles Spaak. Nonostante lo spessore del testo di partenza, il regista francese firma una trasposizione personalissima e contrassegnata da quel senso di tragica fatalità che caratterizzava i suoi film degli anni Trenta (Alba tragica, 1939, in primis). Il personaggio di Vallone uccide accidentalmente il marito di Teresa, un testimone osserva il tutto e inizia a ricattarli, ma i colpi di scena non sono ancora finiti: se la narrazione è tesa e avvincente, altrettanto rilevante è il lavoro della regia, essenziale e impeccabile dall'inizio alla fine. Grande prova di Simone Signoret. Meritatamente premiato alla Mostra di Venezia con un Leone d'argento, è il miglior lungometraggio diretto da Carné negli anni Cinquanta.