Le storie intrecciate di tre giovani nei quartieri difficili di San Francisco. Nick (Ben Crowley) deve trasferirsi con la famiglia in un ghetto nero e fronteggiare una difficile integrazione; Lincoln (Ken Leung) raccoglie il pizzo a Chinatown ma cade in disgrazia con il boss per aver ucciso un creditore; K-Luv (Anthony Mackie) fa parte di una gang ma non riesce più a sopportare la follia gratuita del suo capo. Spike Lee decise di produrre e dirigere Sucker Free City come pilota di una serie TV, che doveva essere trasmessa sul canale Showtime, ma il progetto fu sospeso e poi cancellato. Una storia, scritta da Alex Tse, che porta il regista fuori da New York, permettendogli di muoversi agevolmente in tematiche e stilemi che ben conosce. Le dinamiche giovanili, le sottoculture, la piccola malavita: una sorta di compendio superficiale del cinema di Lee, molto patinato a livello formale, che avrebbe potuto forse evolversi in una narrazione lunga capace di approfondire i personaggi e restituire uno spaccato interessante delle periferie sulla Baia di San Francisco (così suggeriscono i cartelli iniziali). Non sapremo mai cosa ne sarebbe stato con i tempi distesi della televisione: come film a sé, Sucker Free City si rivela poco incisivo e tutto sommato innocuo. Discrete prove da parte del cast. Musiche di Terence Blanchard.