Walter Lloyd (Gene Hackman) e suo figlio Chris (Matt Dillon) non hanno mai avuto modo di conoscersi veramente. Chris considera suo padre un noioso pezzo d'antiquariato, ma un viaggio in Europa alla ricerca della madre scomparsa gli farà cambiare completamente idea. Divertente, ma tutto sommato innocuo, buddy film incentrato sulla relazione padre-figlio e calato nelle dinamiche di un prodotto di spionaggio. Se i due attori protagonisti, Hackman e Dillon, funzionano grazie al loro talento e a una certa alchimia, quello che convince meno è la costruzione della trama, piuttosto involuta e poco originale nei suoi risvolti di spy-story. L'ambientazione europea risulta suggestiva solo a tratti, come nella bella sequenza dell'inseguimento sui ponti di Amburgo. Molto meno memorabili sono le puntate in una Berlino ancora divisa e a Parigi, dove la vicenda della scomparsa ha inizio e suscita nella memoria di ogni cinefilo un naturale rimando al ben più adrenalinico Frantic (1988) di Roman Polanski, in realtà di 3 anni successivo. Regia di mestiere, sceneggiatura non eccelsa e finale abbastanza fiacco all'insegna della ritrovata felicità familiare americana. Gli orrori, i lutti, i tradimenti restano tutti confinati nella vecchia Europa e si consumano in una Germania plumbea e senza speranza, dove è ancora in atto una barbara lotta fratricida all'ombra del Muro.