Il sergente Gallagher (Gene Hackman) deve scortare un militare in arresto (Tommy Lee Jones) da Berlino Ovest in America. L’uomo, in realtà un killer, riesce però a fuggire. Gallagher, con la ex Eileen (Joanna Cassidy) e il detective Delich (Dennis Franz), scopre così un complotto per uccidere i presidenti di Usa e Urss durante un vertice che sancirà lo smantellamento degli arsenali nucleari. Uscito negli Stati Uniti meno di tre mesi prima della caduta del muro di Berlino, il thriller spionistico dell’artigiano Andrew Davis (noto soprattutto per Il fuggitivo, del 1993) è un tipico prodotto della fase di “disgelo” della Guerra fredda. Hollywood si adegua ai cambiamenti storici: i nemici non sono i più i sovietici, ma le forze che si oppongono alla pacificazione, in questo frenetico action che rappresenta ormai un classico del filone complottistico. Non manca un’interessante lettura dei lati oscuri del complesso substrato politico americano (vedi l’analisi del mondo militare, ma anche l’accenno al movimento neonazista), sebbene il film non riesca a uscire da una certa mediocrità. Un prodotto senza infamia e senza lode, da consigliare agli appassionati del genere e con un Hackman decisamente in forma. Lo storico giornalista della Cbs Ike Pappas appare nel ruolo di se stesso.