Emerse dalle ceneri di un incendio nucleare, in un futuro apocalittico le macchine stanno conducendo una devastante battaglia contro il genere umano. Inviato dal 2029, l'indistruttibile cyborg Terminator (Arnold Schwarzenegger) giunge nella Los Angeles del 1984 allo scopo di eliminare Sarah Connor (Linda Hamilton), futura madre del capo della resistenza contro i robot John Connor. Il combattente Kyle Reese (Michael Biehn), mandato a ritroso nel tempo con la missione di proteggere Sarah, dovrà fare di tutto per garantire la sopravvivenza della giovane.
Folgorante opera seconda di James Cameron che, a soli trent'anni, ha segnato in maniera indelebile l'immaginario cinematografico popolare di un decennio. Opera di culto all'interno della fantascienza di matrice underground, Terminator è un allucinato viaggio notturno dal ritmo forsennato che parte dalla sci-fi per approdare a un apologo nichilista girato con pochi mezzi e tante idee vincenti. Una violenta e cupa riflessione sul futuro prossimo venturo, sul rapporto tra uomo e macchina, sul progresso tecnologico deviato, che mescola inseguimenti all'ultimo respiro, eccessi fumettistici, azione, sangue, tessuti lacerati e acciaio. Invenzioni a non finire all'interno di un apparato estetico visionario e aggressivo, che porta con sé i prodromi di gran parte del body-horror anni '80. Memorabile il T-800 interpretato da Schwarzenegger, che con la sola presenza fisica e una manciata di meccaniche battute è diventato il cyborg più iconico di sempre. Da non sottovalutare, però, la fugace e disperata storia d'amore che si consuma tra Sarah Connor e Kyle Reese, bagliore di umanità in un universo destinato all'autodistruzione. Costato 6,5 milioni di dollari, ne ha incassati in tutto il mondo quasi 80. Indimenticabile colonna sonora di Brad Fiedel ed effetti speciali del mago Stan Winston. Primo premio al Festival internazionale del film fantastico di Avoriaz. Seguito da Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991).