La vita dell' impiegato Tomoo (Tomorowo Taguchi) viene totalmente ribaltata quando due criminali rapiscono suo figlio. All'apice della collera il corpo di Tomoo subisce un'incredibile trasformazione che potrebbe essere legata a un misterioso individuo particolarmente interessato a lui. Dopo la poco convincente parentesi di Hiruko The Goblin (1990), Tsukamoto rimette mano al suo cult per eccellenza, Tetsuo (1989), e ne gira un seguito, che sa più di rifacimento con un budget decisamente all'altezza delle visioni del regista, ma non all'altezza del predecessore. Se il film risulta molto più comprensibile e lineare da un punto di vista narrativo, l'aspetto formale rimane completamente inalterato, riprendendo quegli elementi riconoscibili come cifra stilistica del regista giapponese: dal montaggio, all'utilizzo della colonna sonora, fino all'impiego della stop-motion. Anche le tematiche proposte sono le medesime ma alla trasformazione della carne e alla contaminazione uomo-macchina manca quasi completamente la forte componente sessuale presente fin da Le avventure del ragazzo del palo elettrico (1987). Ci si può accontentare, ma nulla di più.