In un ospedale per reduci di guerra, Ken (Marlon Brando) deve affrontare una lunga e faticosa terapia dopo aver perso l'uso delle gambe. Il recupero è difficile soprattutto dal punto di vista psicologico e lo stato di Ken compromette il suo rapporto con la fidanzata Ellen (Teresa Wright). Intitolato anche Il mio corpo ti appartiene, prodotto da Stanley Kramer e scritto da Carl Foreman, è un dramma dalle ambizioni naturalistiche che segna l'esordio sul grande schermo di un già notevole Marlon Brando. Similare (forse troppo) al pur superiore I migliori anni della nostra vita di William Wyler (1946), con cui non a caso ha in comune la presenza di Teresa Wright, tratta con coraggio uno dei temi più urgenti del dopoguerra: il reinserimento nella società di paraplegici e menomati, che passa anche attraverso aspetti delicati come l'accettazione dell'impotenza sessuale. Il film pecca però di convenzionalità nella rappresentazione della liason sentimentale. Venne girato in parte nel vero ospedale di Van Nuys a Los Angeles, con l'utilizzo di autentici reduci come figuranti; lo stesso Brando vi trascorse diverso tempo sulla sedia a rotelle, per calarsi meglio nel personaggio.