L'uomo di ferro
Czlowiek z zelaza
1981
Paese
Polonia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
153 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Andrzej Wajda
Attori
Marian Opania
Jerzy Radziwilowicz
Krystyna Janda
Wieslawa Kosmalska
Irena Byrska
Boguslaw Linda
Lech Walesa
Anna Walentynowicz
Jerzy Borowczak
Zbigniew Lis
1980. Quando gli operai dei cantieri navali di Danzica entrano in sciopero, il giornalista Winkel (Marian Opania) viene incaricato di recarsi sul posto per raccogliere informazioni sensibili e distruggere la reputazione del leader Maciek Tomczyk (Jerzy Radziwilowicz). Ne comprenderà il valore, schierandosi con la causa di Solidarność. Seguito de L'uomo di marmo (1977), L'uomo di ferro è un instant-movie girato subito dopo lo storico accordo tra il governo e Solidarność, sfruttando il breve momento di tolleranza del regime polacco e attingendo a piene mani dai documenti raccolti nei giorni del grande sciopero. Se nell'opera precedente raccontava la storia di Birkut attraverso gli occhi della giovane regista Agnieszka, questa volta Andrzej Wajda si concentra sul figlio di Birkut (sempre interpretato da un grande Radziwilowicz), ma soprattutto sull'attualità più prossima e scottante: L'uomo di marmo era un film sulla memoria capace di salvare dall'oblio della Storia, L'uomo di ferro racconta la Storia nel suo farsi attraverso gli occhi di un protagonista in balìa di un regime che lo usa come strumento di paranoia e repressione. Si sente maggiormente (e non poteva essere altrimenti, aderendo il regista in maniera completa alle istanze di rinnovamento e democrazia di Solidarność) il peso della retorica e del sentimentalismo in questo secondo capitolo, appaiono più artificiosi i flashback, meno complesse la struttura e la messa in scena; ma, al netto delle urgenze del momento, resta un documento prezioso e un'ulteriore saggio di economia ed efficacia stilistica. Brevi apparizioni del leader di Solidarność, futuro premio Nobel e presidente della Polonia post comunista Lech Walesa nei panni di se stesso. Palma d'oro al Festival di Cannes e nomination all'Oscar come miglior film straniero.
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