Valmont
Valmont
1989
Paesi
Francia, Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
137 min.
Formato
Colore
Regista
Miloš Forman
Attori
Colin Firth
Annette Bening
Meg Tilly
Fairuza Balk
Jeffrey Jones
Vincent Schiavelli
Siân Phillips
Henry Thomas
La marchesa di Merteuil (Annette Bening) sfida il libertino Visconte di Valmont (Colin Firth) a sedurre la quindicenne Cecile (Fairuza Balk) per fare sì che la ragazzina non giunga illibata alle nozze con Gercourt (Jeffrey Jones), amante della donna.
La sfortunata genesi di questo film è tutta da ricercare nelle circostanze: nel medesimo periodo anche Stephen Frears stava lavorando a un adattamento dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos, con un budget molto più ampio, un cast più conosciuto e un'uscita anticipata rispetto alla versione di Forman che, come prevedibile, non ebbe altrettanto successo. Occorre anche dire che rispetto all'opera di Frears, Valmont è meno raffinato e cervellotico, privilegiando la mera corporalità alle trame machiavelliche e perdendo inevitabilmente di fascino. Se la ricostruzione scenica funziona (e ricevette anche una nomination agli Oscar per i costumi), altrettanto non si può dire delle interazioni tra i personaggi che, lungi dall'essere pericolosi o perturbanti, tendono piuttosto a un tono leggero, quasi scanzonato. Uno dei film meno riusciti nella fortunata carriera di Miloš Forman, con una durata eccessiva che mette a dura prova lo spettatore. Lo stesso romanzo era stato adattato già da Roger Vadim nel 1955 e fungerà da ispirazione per Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi (1999).
La sfortunata genesi di questo film è tutta da ricercare nelle circostanze: nel medesimo periodo anche Stephen Frears stava lavorando a un adattamento dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos, con un budget molto più ampio, un cast più conosciuto e un'uscita anticipata rispetto alla versione di Forman che, come prevedibile, non ebbe altrettanto successo. Occorre anche dire che rispetto all'opera di Frears, Valmont è meno raffinato e cervellotico, privilegiando la mera corporalità alle trame machiavelliche e perdendo inevitabilmente di fascino. Se la ricostruzione scenica funziona (e ricevette anche una nomination agli Oscar per i costumi), altrettanto non si può dire delle interazioni tra i personaggi che, lungi dall'essere pericolosi o perturbanti, tendono piuttosto a un tono leggero, quasi scanzonato. Uno dei film meno riusciti nella fortunata carriera di Miloš Forman, con una durata eccessiva che mette a dura prova lo spettatore. Lo stesso romanzo era stato adattato già da Roger Vadim nel 1955 e fungerà da ispirazione per Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi (1999).
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