I vinti
1953
Chili
Paesi
Italia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Michelangelo Antonioni
Attori
Franco Interlenghi
Anna Maria Ferrero
Eduardo Ciannelli
Tre storie di malessere e delinquenza giovanile accomunano tre diversi contesti europei. Nell'episodio francese, un gruppo di liceali organizza una rapina ai danni di un amico facoltoso. Nell'episodio italiano, un giovane di famiglia benestante è coinvolto nel contrabbando di sigarette. Nell'episodio inglese, un ragazzo denuncia alla polizia un omicidio per comparire sui giornali.
Dei tre episodi che compongo questo secondo lungometraggio diretto da Antonioni, il più riuscito e compatto è sicuramente quello inglese, efficace nel calare inespresse inquietudini generazionali dentro lo spento grigiore della provincia inglese. Più diluito quello francese, non perfettamente calibrato nella sua scansione cronologica e risolto troppo frettolosamente. Non memorabile neanche quello italiano, incapace di contestualizzare l'abbozzata figura del protagonista dentro l'ambiente della borghesia romana. Alla base delle tre storie raccontate ci sono situazioni ricorrenti di noia e vuoto interiore, ma il movente ultimo di ogni delitto è il mito del denaro facile, ricercato come unico scopo esistenziale da giovani di famiglie agiate. La versione del film giunta fino a noi è tuttavia sostanzialmente diversa da come era stata concepita dagli autori. Il pedante inserto di montaggio introduttivo, per esempio, con il suo tono predicatorio e moralistico, è estraneo alle intenzioni di Antonioni e fu aggiunto dai produttori per addolcire la durezza cronachistica del racconto. Importanti modifiche furono apportate dalla censura anche all'episodio italiano, originariamente ambientato nel mondo del neofascismo capitolino.
Dei tre episodi che compongo questo secondo lungometraggio diretto da Antonioni, il più riuscito e compatto è sicuramente quello inglese, efficace nel calare inespresse inquietudini generazionali dentro lo spento grigiore della provincia inglese. Più diluito quello francese, non perfettamente calibrato nella sua scansione cronologica e risolto troppo frettolosamente. Non memorabile neanche quello italiano, incapace di contestualizzare l'abbozzata figura del protagonista dentro l'ambiente della borghesia romana. Alla base delle tre storie raccontate ci sono situazioni ricorrenti di noia e vuoto interiore, ma il movente ultimo di ogni delitto è il mito del denaro facile, ricercato come unico scopo esistenziale da giovani di famiglie agiate. La versione del film giunta fino a noi è tuttavia sostanzialmente diversa da come era stata concepita dagli autori. Il pedante inserto di montaggio introduttivo, per esempio, con il suo tono predicatorio e moralistico, è estraneo alle intenzioni di Antonioni e fu aggiunto dai produttori per addolcire la durezza cronachistica del racconto. Importanti modifiche furono apportate dalla censura anche all'episodio italiano, originariamente ambientato nel mondo del neofascismo capitolino.
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