Affascinato dalla figura di Maddalena (Béatrice Dalle), accusata di omicidio e fortemente convinta di essere una strega condannata al rogo nel XVII secolo, lo psichiatra David (Daniel Ezralow) comincia a trascurare la giovane moglie (Corinne Touzet) e si immerge in un viaggio di allucinazioni, paranoie e stregonerie.
Nonostante qualche passaggio involontariamente comico, è un film fortemente ambizioso, alla ricerca di un virtuoso equilibrio nell'unione tra il simbolismo e una sorta di definito svolgimento narrativo, che di misterioso o ambiguo ha ben poco. Si tratta di una parabola visionaria (a partire dal titolo) priva di vigore autoriale, incapace di coinvolgere e d'intrattenere. Pretenzioso e scentrato, appesantito da una narrazione seriosa ai limiti del respingente, il film è carico di simbolismi abbastanza facili e di digressioni psicoanalitiche gratuite e superficiali. Non si salva nemmeno il carisma di Béatrice Dalle, reduce all'epoca da Betty Blue (1986) di Jean-Jacques Beineix. Girato in provincia di Grosseto. Il paese in cui si svolge la storia, mai nominat, è un insieme di scorci dei borghi di Pitigliano e Massa Marittima; di quest'ultima sono ben riconoscibili la piazza con la cattedrale e il palazzo Malfatti.