Il Festival di Cannes 2011 fu vinto da Terrence Malick e dal suo splendido The Tree of Life, considerato uno dei migliori trionfatori nella storia della kermesse. Tuttavia l'opera di Malick, a quanto pare, non era il principale candidato alla Palma d'oro: durante un'intervista con la testata francese Liberation, Olivier Assayas ha confermato che fu Melancholia di Lars von Trier a conquistare il cuore della giuria. Assayas era membro della giuria insieme a Robert De Niro, Jude Law, Uma Thurman, Martina Gusmán, Nansun Shi, Linn Ullmann, Mahamat-Saleh Haroun e Johnnie To; De Niro era presidente e, secondo Assayas, "non aveva molta familiarità con il cinema internazionale".

Secondo il regista di Personal Shopper e Sils Maria, solo lui e Jude Law credevano fin dall'inizio che The Tree of Life meritasse la vittoria; la maggir parte dei colleghi era a favore di Melancholia, a detta di Assayas un film magnifico. Cosa cambiò le carte in tavola? Ovviamente, la ormai tristemente nota conferenza stampa nella quale von Trier si esibì in battute pregne di antisemitismo (arrivando a confessare una presunta simpatia per Adolf Hitler) e che spinse gli organizzatori di Cannes a dichiarare il regista "persona non grata" con effetto immediato (von Trier tornò poi a Cannes nel 2019 con La casa di Jack, anche se non in concorso).

"Lo scandalo arrivò con la conferenza stampa in cui von Trier fece battute antisemite. La mia posizione era che non ero stato reclutato come giudice morale, e che Melancholia era magnifico. Le conseguenze, comunque, furono pesanti. La ragione per cui gli altri membri della giuria sposarono la causa mia e di Jude, spostando il focus su The Tree of Life, fu perché avevano perso il loro favorito".

Melancholia fu infine onorato con il premio come migliore attrice a Kirsten Dunst. Durante la cerimonia di premiazione, la Dunst affermò che le dichiarazioni di von Trier l'avevano scioccata.

Fonte: IndieWire