Trascurata dal marito (Basil Rathbone), Anna (Greta Garbo) rimane infatuata dal fascino dell'ufficiale Vronski (Fredric March) per il quale abbandona la sua famiglia. Si troverà però costretta a rinunciare anche al suo amante. Greta Garbo aveva già interpretato Anna Karenina in un (pessimo) film del 1927, diretto da Edmond Goulding. Clarence Brown, però, ha mano decisamente migliore, e sa come sfruttare le capacità recitative della diva e farle vestire al meglio i panni dell'eroina tormentata. Se paragonato alla potenza delle pagine letterarie di Lev Tolstoj il film è decisamente innocuo, ma i tempi di montaggio sono puntuali e la sceneggiatura efficace. Manca un po' di brio, fatta eccezione per la notevole parte finale, ma ci si può tranquillamente accontentare. Lo spessore dato alla psicologia della protagonista è di buona fattura, mentre al contrario i personaggi di contorno rimangono eccessivamente sullo sfondo. Miglior film straniero alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia del 1935.