Il falegname Geppetto (Nino Manfredi) si costruisce un burattino per avere una compagnia e lo chiama Pinocchio (Andrea Balestri). Questi prende vita e diventa il figlio che l'uomo non ha mai avuto, ma si rivela essere un vero discolo: non ha voglia di studiare, e preferisce pensare solo al divertimento. Così finisce sempre in mezzo ai guai, dando dei dispiaceri al povero Geppetto. Allontanatosi da casa, vivrà una incredibile avventura. Luigi Comencini realizza uno sceneggiato televisivo in sei puntate tratto da uno dei classici per l'infanzia, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Il risultato è una produzione fluviale (solo a tratti prolissa) dallo spirito poetico e sognante, velata però di candida malinconia, che ha tra i punti di forza un cast di assoluto rilievo. Il regista dà ampio spazio al rapporto tra Pinocchio e Geppetto, attraverso squarci lirici che lasciano comunque spazio anche a un approfondimento di taglio sociale in grado di ancorare il racconto alla realtà. Una materia narrativa perfettamente in linea con la poetica di Comencini, da sempre interessato ai ritratti adolescenziali. Clamoroso successo di pubblico, divenne un riferimento all'interno dei film per la TV, catalizzando l'attenzione di grandi e piccini. Esiste anche una versione (da evitare) di 135 minuti per il mercato home video. Pregevolissima confezione: fotografia di Armando Nannuzzi, musiche di Fiorenzo Carpi, scene e costumi di Piero Gherardi.