La bambola di carne
Die Puppe
1919
Paese
Germania
Generi
Grottesco, Comico, Sperimentale
Durata
48 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Ernst Lubitsch
Attori
Hermann Thimig
Ossi Oswalda
Max Kronert
Victor Janson
Marga Köhler
Gerhard Ritterband
Nipote del barone Chanterelle (Max Kronert), Lancelot (Hermann Thimig) è un ragazzo terrorizzato dalle donne. Per non deludere lo zio che vorrebbe vederlo sistemato, il giovane inscena un finto matrimonio con una bambola costruita dall'inventore Hilarius (Victor Janson). Ma Lancelot non sa che all'automa si è sostituita una ragazza in carne e ossa, Ossi (Ossi Oswalda), figlia di Hilarius, decisa a conquistare il riluttante spasimante.
Divertissement surreale che gioca con i temi del doppio, della creazione, dell'inumanità e dell'inadeguatezza (sociale ma anche sessuale), il tutto corredato da ammiccamenti, malizie e da un costante e disincantato sguardo ironico, prerogative di tutta la filmografia successiva del regista. Uno dei prodotti più liberi, originali, visionari e grotteschi firmati da Lubitsch che guarda all'espressionismo (con tanto di scenografie stilizzate e incubi angoscianti), ma al contempo ne prende le distanze rivisitandone gli stilemi in chiave comica. Valori aggiunti sono poi il ritmo frenetico e la straordinaria inventiva di situazioni paradossali e divertenti, con tanto di frecciate anticlericali e sottotesti psicologici ben amalgamati alla spumeggiante componente ludica. Vagamente ispirato ad un'operetta di A.E. Willner, a sua volta tratta dai racconti di E.T.A. Hoffmann. Celeberrimo il prologo in cui Lubitsch compare sullo schermo e monta un teatrino di marionette che poi diventa scenografia del film. Realtà e finzione si confondono e fondono in quel grande gioco di magia che è il cinema e Lubitsch si presenta al pubblico come sardonico prestigiatore.
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