The Beach
The Beach
2000
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Generi
Thriller, Avventura
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Danny Boyle
Attori
Leonardo DiCaprio
Tilda Swinton
Robert Carlyle
Virginie Ledoyen
Guillaume Canet
Richard (Leonardo DiCaprio) è in vacanza in Thailandia. Soggiornando in un ostello, incontra Daffy (Robert Carlyle), un misterioso quanto folle individuo che gli consegna la mappa di un'isola nascosta, definendola un vero paradiso terrestre. Arrivato nel luogo misterioso, Richard, subendo il fascino del luogo, si unisce a una comunità di avventurieri intenzionata a godersi le gioie della vita, comandata da Sal (Tilda Swinton).
Danny Boyle abbandona la natia Inghilterra per dirigere una pellicola esotica di stucchevole spirito filosofeggiante e misticismo da quattro soldi, il cui principale motivo di interesse è la presenza di Leonardo DiCaprio, divenuto una star internazionale dopo il clamoroso successo ottenuto con Titanic (1997), la cui smisurata popolarità è qui sfruttata con furbo interesse commerciale. L'abbandono della civiltà e la rinuncia alla schiavitù della società di massa è di un patetismo spesso indigesto e i patinati scorci delle bellezze naturali incontaminate suonano come falsi e moraleggianti. Nel blando tentativo di trasmettere un senso di alienazione da cui fuggire, il regista propina una rilettura del locus amoenus in chiave contemporanea, facendo però un clamoroso buco nell'acqua. Fotografia di Darius Khondji e musiche di Angelo Badalamenti. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
Danny Boyle abbandona la natia Inghilterra per dirigere una pellicola esotica di stucchevole spirito filosofeggiante e misticismo da quattro soldi, il cui principale motivo di interesse è la presenza di Leonardo DiCaprio, divenuto una star internazionale dopo il clamoroso successo ottenuto con Titanic (1997), la cui smisurata popolarità è qui sfruttata con furbo interesse commerciale. L'abbandono della civiltà e la rinuncia alla schiavitù della società di massa è di un patetismo spesso indigesto e i patinati scorci delle bellezze naturali incontaminate suonano come falsi e moraleggianti. Nel blando tentativo di trasmettere un senso di alienazione da cui fuggire, il regista propina una rilettura del locus amoenus in chiave contemporanea, facendo però un clamoroso buco nell'acqua. Fotografia di Darius Khondji e musiche di Angelo Badalamenti. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
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