Bellamy
Bellamy
2009
Paese
Francia
Generi
Giallo, Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Claude Chabrol
Attori
Gérard Depardieu
Clovis Cornillac
Jacques Gamblin
Marie Bunel
Vahina Giocante
Marie Matheron
Adrienne Pauly
Il commissario Paul Bellamy (Gérard Depardieu), in vacanza a Nime con la moglie Françoise (Marie Bunel), decide eccezionalmente di seguire il caso di un fuggitivo che ha assistito alla morte di un uomo; intanto a casa del commissario arriva in visita il fratello minore, Jacques (Clovis Cornillac), turbando la vita tranquilla della coppia.
Con Bellamy si chiude definitivamente un'epoca del cinema francese. Ultima, involontaria, opera testamento di Claude Chabrol, scomparso nel 2010, è una pellicola «in ricordo dei due Georges»: Brassens, dalla cui tomba ha inizio la narrazione e che ispira un'arringa cantata in tribunale, e Simenon, una delle linee guida della carriera noir del regista transalpino. Con il personaggio assegnato al massiccio e intenso Gérard Depardieu, è infatti lampante l'omaggio al Commissario Maigret: Bellamy non ama viaggiare, ama il cibo (ma ha smesso di bere) e sul lavoro è comprensivo e attento all'umanità che lo circonda. Chabrol naturalmente ci aggiunge del suo, trattando l'indagine quasi come un divertissement, mentre sullo sfondo delle mura domestiche si consuma il conflitto tra fratelli. Purtroppo l'autore non conclude la carriera con una delle sue opere migliori, immersa com'è di troppi spunti e idee trascurate, ma conserva ancora il carattere di ricerca tra le pieghe del pensiero umano e i personaggi sono ben scritti. Curiosamente, il film offre in calce una citazione che riassume tutto il suo cinema: «C'è sempre un'altra storia, c'è sempre più di quello che si mostra all'occhio» dello scrittore W.H. Auden.
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