Bling Ring
The Bling Ring
2013
Paesi
Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone
Genere
Drammatico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Sofia Coppola
Attori
Katie Chang
Israel Broussard
Emma Watson
Claire Julien
Taissa Farmiga
Georgia Rock
Leslie Mann
Carlos Miranda
Los Angeles. Un gruppo di teenager ossessionati dalla fama e dal successo si introduce nelle lussuose ville delle celebrità dello star system portato alla ribalta dalle serie TV e dal gossip delle rubriche patinate, impossessandosi di alcuni preziosi oggetti. Ben presto la situazione sfuggirà loro di mano.
Al suo quinto lungometraggio, Sofia Coppola è riuscita a realizzare un ritratto socio-culturale perfettamente calato nella contemporaneità, sottolineando, ancora una volta, la mancanza di certezze e la fragilità delle giovani generazioni. Basato su fatti realmente accaduti, riportati nell'articolo di Vanity Fair The Suspect Wore Louboutins, il film mette in scena il culto dell'immagine, la superficialità, la mancanza di valori morali e l'effimera celebrità di un gruppo di ragazze social addicted (a cui si aggiunge un ragazzo più coscienzioso, vagamente effeminato) che vivono attraverso i touchscreen dei loro smartphone, sottomesse al glamour imposto dai media. Il tocco leggero della Coppola restituisce bene la patologica dipendenza di una gang, immersa in un'orgia di griffe, che esemplifica come l'America sia perversamente attratta dall'apparire più che dall'essere. Trova invece qualche difficoltà in più nel momento in cui sottolinea la totale assenza della famiglia e, attraverso le immagini del processo e del prezzo da pagare per aver infranto la legge, insinua una tesi moraleggiante di facile presa. Il titolo si riferisce al nome attribuito dai telegiornali alla banda. Scelto come film d'apertura della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2013.
Al suo quinto lungometraggio, Sofia Coppola è riuscita a realizzare un ritratto socio-culturale perfettamente calato nella contemporaneità, sottolineando, ancora una volta, la mancanza di certezze e la fragilità delle giovani generazioni. Basato su fatti realmente accaduti, riportati nell'articolo di Vanity Fair The Suspect Wore Louboutins, il film mette in scena il culto dell'immagine, la superficialità, la mancanza di valori morali e l'effimera celebrità di un gruppo di ragazze social addicted (a cui si aggiunge un ragazzo più coscienzioso, vagamente effeminato) che vivono attraverso i touchscreen dei loro smartphone, sottomesse al glamour imposto dai media. Il tocco leggero della Coppola restituisce bene la patologica dipendenza di una gang, immersa in un'orgia di griffe, che esemplifica come l'America sia perversamente attratta dall'apparire più che dall'essere. Trova invece qualche difficoltà in più nel momento in cui sottolinea la totale assenza della famiglia e, attraverso le immagini del processo e del prezzo da pagare per aver infranto la legge, insinua una tesi moraleggiante di facile presa. Il titolo si riferisce al nome attribuito dai telegiornali alla banda. Scelto come film d'apertura della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2013.
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