Bullet Train
Bullet Train
2022
Paesi
Usa, Giappone
Generi
Azione, Thriller
Durata
126 min.
Formato
Colore
Regista
David Leitch
Attori
Brad Pitt
Joey King
Zazie Beetz
Michael Shannon
Aaron Taylor-Johnson
Brian Tyree Henry
Karen Fukuhara
Sandra Bullock
Ryan Reynolds
In uno dei cosiddetti “treni proiettile” giapponesi si aggira “Ladybug” (Brad Pitt), uno sfortunato killer che spera di poter svolgere in santa pace una nuova missione, guidato dalla voce misteriosa di un’assistente a cui comunica tutto quello che succede. Il destino, però, gli riserverà più di una sorpresa e dovrà vedersela con una serie di avversari letali provenienti da varie parti del mondo.
Tratto da un romanzo di Kotaro Isaka, Bullet Train è un film che conferma il desiderio del regista David Leitch di muoversi in spazi angusti e claustrofobici, come dimostrato dall’ottimo piano-sequenza sulle scale di un palazzo nel suo precedente Atomica bionda (2017). Lo spazio ristretto del treno è la perfetta location per una storia a incastri, relativa a una serie di personaggi che finiscono per essere tutti legati dalla stessa ragione: una valigetta. Già questo escamotage narrativo (un MacGuffin, direbbe Hitchcock) ci riporta a Quentin Tarantino e al suo Pulp Fiction, ma è l’intera operazione a rimandare al cinema (pulp) degli anni Novanta, passando da Robert Rodriguez e da certo cinema dell’Estremo Oriente. Il divertimento non manca, grazie a qualche gag perfettamente assestata, e la galleria di figure in scena non è niente male, ma Bullet Train ha un andamento ridondante e tremendamente prolisso, soprattutto in una parte conclusiva rovinata da tantissimi finali. La base della trama non era originalissima già di partenza, ma col passare dei minuti si fa troppo confusa: l’intrattenimento rimane discreto, ma il ritmo non va alla velocità a cui corre il treno, nonostante la presenza di un cast in buona forma. Moltissimi i volti noti, tra cui si segnala anche un cameo di Ryan Reynolds, già interprete per Leitch in Deadpool 2.
Tratto da un romanzo di Kotaro Isaka, Bullet Train è un film che conferma il desiderio del regista David Leitch di muoversi in spazi angusti e claustrofobici, come dimostrato dall’ottimo piano-sequenza sulle scale di un palazzo nel suo precedente Atomica bionda (2017). Lo spazio ristretto del treno è la perfetta location per una storia a incastri, relativa a una serie di personaggi che finiscono per essere tutti legati dalla stessa ragione: una valigetta. Già questo escamotage narrativo (un MacGuffin, direbbe Hitchcock) ci riporta a Quentin Tarantino e al suo Pulp Fiction, ma è l’intera operazione a rimandare al cinema (pulp) degli anni Novanta, passando da Robert Rodriguez e da certo cinema dell’Estremo Oriente. Il divertimento non manca, grazie a qualche gag perfettamente assestata, e la galleria di figure in scena non è niente male, ma Bullet Train ha un andamento ridondante e tremendamente prolisso, soprattutto in una parte conclusiva rovinata da tantissimi finali. La base della trama non era originalissima già di partenza, ma col passare dei minuti si fa troppo confusa: l’intrattenimento rimane discreto, ma il ritmo non va alla velocità a cui corre il treno, nonostante la presenza di un cast in buona forma. Moltissimi i volti noti, tra cui si segnala anche un cameo di Ryan Reynolds, già interprete per Leitch in Deadpool 2.
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