La casa dalle finestre che ridono
1976
Paese
Italia
Genere
Horror
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Pupi Avati
Attori
Lino Capolicchio
Gianni Cavina
Francesca Marciano
Pietro Brambilla

Provincia ferrarese. Il giovane Stefano (Lino Capolicchio) riceve l'incarico di restaurare un inquietante affresco raffigurante il martirio di San Sebastiano, conservato in un'antica chiesa. In seguito ad alcune morti sospette, inizia un'indagine sull'autore del dipinto, morto suicida anni prima: scoprirà alcuni inconfessabili segreti, arrivando a rischiare la propria vita.

Piccolo e angosciante horror made in Italy, dagli spiccati risvolti gotici. Il regista Pupi Avati (anche sceneggiatore con il fratello Antonio, Gianni Cavina e Maurizio Costanzo) riesce a tratteggiare le derive torbide e malate della bassa Padana (da incubo i volti maligni degli sfuggenti abitanti) attraverso un uso mirabile dell'ambientazione, il cui apice coincide con lo svelamento della casa a cui fa riferimento il titolo, grottesco abominio dalle finestre ghignanti. Uno stile sobrio e volutamente antispettacolare (con deformazioni visive funzionali: notevoli i ralenti che enfatizzano i momenti topici della narrazione), scandito da suggestioni, dettagli (memorabile la voce del pittore pazzo: «I colori, i miei colori, mi escono dalle vene») e atmosfere silenti e solo in apparenza rassicuranti: la paciosa quotidianità rurale si trasforma inaspettatamente in pura follia, l'apparente normalità diventa ferocia, in un climax tensivo che accompagna verso l'agghiacciante (e imprevedibile) conclusione. Suspense da manuale e cast ben diretto (nonostante la monoespressività di Lino Capolicchio e Francesca Marciano, che interpreta la maestrina Francesca), in cui spicca il bravo Gianni Cavina (Coppola). Musiche di Amedeo Tommasi, fotografia di Pasquale Rachini.

Maximal Interjector
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