Il cielo può attendere
Heaven Can Wait
1943
Paese
Usa
Generi
Commedia, Drammatico, Sentimentale
Durata
112 min.
Formato
Colore
Regista
Ernst Lubitsch
Attori
Don Ameche
Gene Tierney
Charles Coburn
Allyn Joslyn
Laird Cregar
Marjorie Main
Eugene Pallette
Appena morto, Henry Van Cleve (Don Ameche) si trova al cospetto del Diavolo (Laird Cregar) e, in attesa di sapere quale sarà la sua collocazione all'altro mondo, racconta la sua storia. Figlio di buona famiglia, dissipato donnaiolo e indisciplinato cronico, Henry vorrebbe rincontrare al più presto due persone nell'aldilà: la moglie Martha (Gene Tierney) e il nonno Hugo (Charles Coburn). Liberamente ispirato alla commedia Compleanno di Laszlo Bus-Fekete, è il primo film in cui Lubitsch si confronta con il technicolor e con una storia agrodolce dall'animo crepuscolare. Il bilancio esistenziale, raccontato in flashback, di Henry Van Cleve è anche il bilancio di un regista con la sua opera, con le sue ossessioni e con i suoi temi ricorrenti. Emerge così un'apologia divertita e malinconica dell'anticonformismo, della vitalità sfrenata e della forza di andare costantemente controcorrente, seguendo il proprio cuore anche quando la testa suggerisce di comportarsi diversamente. Lubitsch si identifica con Henry, uomo effimero solo in apparenza, ma capace di amare la vita e la propria moglie, malgrado tutte le fragilità e le incoerenze che lo contraddistinguono, testardo e appassionato. Il film è quindi una sorta di testamento spirituale in cui la cattiveria comica è stemperata, ma comunque efficace, le varie tonalità del racconto coesistono in maniera calibrata e le invenzioni dialettiche e visive funzionano più che discretamente, malgrado i limiti imposti dalla produzione che bocciò un finale più beffardo.
Maximal Interjector
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