Cina feudale. Dopo aver avvelenato il marito (Hatsuo Yamaya) ed esser stata rifiutata da suo cognato (Shikokyu Takashima), la giovane Chin Lien (Tomoko Mayama) si unisce al potente Men Ching (Jūzō Itami) diventandone quinta moglie. L'arrivo di una sesta donna che dà un figlio a Men Ching, scatena l'invidia delle altre e porta la situazione a precipitare rapidamente. Basato su un classico della letteratura cinese del XVI secolo, il Chin P'ing Mei di Lanling Xiaoxiao Sheng, è un film in costume commissionato dalla Shochiku al celebre regista di pinku eiga (film erotici con budget minimi) Koji Wakamatsu, che qui gira per la prima volta una pellicola non a basso costo e interamente a colori. Difficile riconoscere la mano del regista di Angeli violati (1967), in questo grottesco pasticcio, confuso sul piano narrativo, monocorde nella messa in scena e infarcito di castissime scene erotiche che riescono solo ad allentare un ritmo di per sé già sgangherato. Il film è oggi reperibile esclusivamente nella versione (malamente doppiata in inglese) distribuita in America dal “re della sexploitation” Harry Novak.