Ben (Robert De Niro) è un produttore cinematografico alle prese con l'imminente presentazione del suo ultimo film al Festival di Cannes. Oltre ai problemi famigliari che lo perseguitano, si trova a dover affrontare le stravaganze di Bruce Willis, scelto come protagonista della sua prossima pellicola.

Tratto dal romanzo autobiografico di Art Linson e prodotto dalla sua casa cinematografica indipendente, in collaborazione con Tribeca e 2929, Disastro a Hollywood esplora con un metalinguaggio irriverente il mondo della Mecca del cinema. Sfrontata satira mostrata dal punto di vista del produttore cinematografico, il film tenta di scostare il velo ipocrita che avvolge la sfera hollywoodiana, attraverso una commistione di volti noti e personaggi fittizi (ovviamente spesso ispirati a figure celebri dell'ambiente). Un buon Robert De Niro interpreta un produttore quotidianamente alle prese con i più svariati problemi collegati alla sua professione, dai capricci delle star (esilarante il dilemma connesso alla barba di Bruce Willis) passando per le esigenze di volubili registi, senza dimenticare le grane con le varie ex-mogli. Un mondo di squali e lacchè raccontato con tono pungente ma, purtroppo, mai davvero spregiudicato. Buona, in ogni caso, la caratterizzazione dei personaggi (vero punto forte del lungometraggio) e almeno una sequenza degna di nota: l'emblematico girotondo di vicende legate alla questione della morte del cane nel finale del nuovo film con Sean Penn.