Dove vai se il vizietto non ce l'hai?
1979
Paese
Italia
Generi
Commedia, Erotico
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
Marino Girolami
Attori
Renzo Montagnani
Alvaro Vitali
Paola Senatore
Mario Carotenuto
Lory Del Santo
Angie Vibeker
Stefano Amato
Vittorio De Bisogno
L'investigatore privato Diogene Colombo (Renzo Montagnani) viene ingaggiato dalla seducente Simona Beltramelli (Paola Senatore) per indagare sulle presunte avventure extraconiugali del marito Cesare (Mario Carotenuto). Ostacolato da cameriere vogliose, giardinieri erotomani e cuochi gay, risolverà comunque il caso con l'aiuto del socio Aroldo (Alvaro Vitali).
Il regista Marino Girolami, con lo pseudonimo di Franco Martinelli, firma una delle commedie più riuscite del cosiddetto filone sexy all'italiana: ritmo indiavolato, battute da antologia, interpreti in forma strepitosa e allusioni erotiche da manuale. Le volgarità abbondano (Renzo Montagnani si finge un cameriere omosessuale per tenere d'occhio l'obiettivo, Alvaro Vitali è travestito da donna e subisce assalti fisici di ogni genere), e l'umorismo è greve («Oh, ma che belle banane, grosse, carnose..! Dammene due, vorrà dire che una la mangio!»), ma lo spirito giocoso e irriverente che pervade il film (merito soprattutto di uno scatenato Montagnani, fonte di esilaranti deliri linguistici) risulta irresistibile, anche a dispetto della confezione scadente. Paola Senatore, mai più così bella e disinvolta, mostra generosamente le sue curve, ma Lory Del Santo e Angie Vibeker (le cameriere) non sono da meno. Indimenticabili i duetti tra Montagnani e Vitali («T'infilo una mano in bocca, l'altra in culo e ti adopero come manicotto per l'inverno, hai capito?», citazione da I nuovi mostri di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, del 1977). Sceneggiatura di Carlo Veo, demenziali musiche di Berto Pisano.
Il regista Marino Girolami, con lo pseudonimo di Franco Martinelli, firma una delle commedie più riuscite del cosiddetto filone sexy all'italiana: ritmo indiavolato, battute da antologia, interpreti in forma strepitosa e allusioni erotiche da manuale. Le volgarità abbondano (Renzo Montagnani si finge un cameriere omosessuale per tenere d'occhio l'obiettivo, Alvaro Vitali è travestito da donna e subisce assalti fisici di ogni genere), e l'umorismo è greve («Oh, ma che belle banane, grosse, carnose..! Dammene due, vorrà dire che una la mangio!»), ma lo spirito giocoso e irriverente che pervade il film (merito soprattutto di uno scatenato Montagnani, fonte di esilaranti deliri linguistici) risulta irresistibile, anche a dispetto della confezione scadente. Paola Senatore, mai più così bella e disinvolta, mostra generosamente le sue curve, ma Lory Del Santo e Angie Vibeker (le cameriere) non sono da meno. Indimenticabili i duetti tra Montagnani e Vitali («T'infilo una mano in bocca, l'altra in culo e ti adopero come manicotto per l'inverno, hai capito?», citazione da I nuovi mostri di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, del 1977). Sceneggiatura di Carlo Veo, demenziali musiche di Berto Pisano.
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