La vicenda di Enzo Castagna (nei panni di se stesso), un “cinematografaro” siciliano che può vantare collaborazioni con personaggi del calibro di Vittorio De Sica, Massimo Troisi, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore e Francis Ford Coppola. Su di lui, però, pesa anche una condanna per rapina. Chiunque volesse girare un film a Palermo, non poteva prescindere da Enzo Castagna, che aveva creato un'agenzia di spettacolo assai fiorente ed efficace con fitte reti radicate nel territorio e un discreto proselitismo (vero o fantomatico che fosse, ai fini del racconto non importa poi troppo). Ciprì e Maresco immortalano questa figura di impresario scalcagnato, per certi versi affine a quello che sarà il Cicco Mira di Maresco in Belluscone. Una storia siciliana (2014), come sono abituati a fare: divertendo in superficie ma smitizzando l'iconografia al livello più sotterraneo, e cavalcando il confine abbastanza sottile tra ironia e sfottò con la consueta formula dell'intervista frontale. Tirando le somme l'esercizio è però più aneddotico che sentito (o necessario), e non può pertanto che essere tra i meno rilevanti e più accessori della filmografia dei due autori.