Lo zio di Brooklyn
1995
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
98 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Daniele Ciprì
Franco Maresco
Attori
Salvatore Gattuso
Pippo Agusta
Salvatore Schiera
Gaspare Marchione
In una Palermo che si presenta come una specie di macrocosmo livido, una famiglia di cinque fratelli è costretta da due mafiosi (Ernesto Gattuso e Giuseppe Di Stefano) a ricevere uno zio misterioso e taciturno proveniente dall'America, un vecchio boss mafioso identico a Eduardo De Filippo (Salvatore Gattuso). L'esordio al cinema dei registi palermitani Daniele Ciprì e Franco Maresco, la cui fama come registi e autori televisivi e di documentari era già stata cementificata con alcune retrospettive in festival quali Prato e Taormina. Lo zio di Brooklyn è un'opera prima che poggia tutta su coordinate inaccettabili e rivoluzionarie per i modesti orizzonti del cinema italiano degli anni Novanta, e con una convinzione già solida e invidiabile dei propri mezzi espressivi (il bianco e nero, la struttura spezzata, l'uso espressionista di corpi deformi e scenari post-umani), con un estremismo che non guarda in faccia nessuno. La pellicola è il degno riversarsi di uno stile già ampiamento noto e apprezzato nell'epocale spazio televisivo di Cinico Tv (palestra in cui i due autori hanno forgiato il loro sguardo), stile che sopravvive in un film che non risparmia nulla delle asperità e delle controversie cui i loro spezzoni televisivi avevano già abituato gli spettatori. La Palermo di Ciprì e Maresco è uno spazio incolto, nel senso sia della terra che della cultura, e inclassificabile, in cui i corpi appaiono imprigionati dentro una prostrazione ossessiva, masturbatoria e miserabile, respingente e priva di senso, eppure aperta a residui di compassione, con «periferie urbane e degradate, ricolme di macerie e scarti industriali eppure toccate da una grazia ruvida e irriducibile» (Nicola Lagioia). Lo zio Brooklyn, nel suo insistere sul torbido e sull'inquieto, sublima i frammenti di Cinico Tv e se ne fa scudo, organizzandoli in un disegno complessivo e caotico ma al tempo stesso lucidissimo.
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