1935. La piccola e fantasiosa Briony (Saoirse Ronan), rampolla di una famiglia facoltosa, distrugge involontariamente la vita della sorella Cecilia (Keira Knightley) accusando il di lei innamorato Robbie (James McAvoy) di un reato non commesso. Adulta, comprenderà le sue colpe. Il destino dei due giovani, però, è già stato segnato dalle disgrazie della vita.
Interessante e sofisticato melodramma sentimentale, ispirato al romanzo di Ian McEwan, pubblicato nel 2003. L'amarezza è l'elemento che affiora con più forza nella riduzione di Joe Wright: il regista britannico modula con notevole cura formale e con stile robusto, preciso e rigoroso quello che si configura come umido e tragico racconto su altri racconti. Storie di colpe, di tempo e di peccati, svuotati e mescolati tra loro come in un enorme processo alle intenzioni morali dell'individuo; Wright lavora bene sulla tri-partizione del personaggio di Briony, scandagliata in tre epoche fondamentali della sua reattività creativa e biologica. La pellicola pecca di glaciale, estremo, formalismo, ma ha dalla sua alcuni momenti notevolissimi (il piano-sequenza sulle sabbie di Dunkerque; l'incontro di Briony infermiera col soldato ferito) e un ottimo lavoro attoriale: il cast tutto (dalla Redgrave alla Garai, allo stesso McAvoy) funzione e incide. Oscar alla colonna sonora di Dario Marianelli.