Anna Fox (Amy Adams), una psicologa che soffre di agorafobia, vive barricata nella casa dove si è autoreclusa, osservando attraverso l'obiettivo della sua macchina fotografica il mondo esterno e in particolare i nuovi vicini, i Russell. Assisterà a qualcosa di terribile, ma potrebbe essere tutto frutto della sua immaginazione.
Dal romanzo omonimo di A.J. Finn del 2018, il drammaturgo Tracy Letts (premio Pulitzer per August: Osage County) ha tratto una sceneggiatura che è stata affidata alla regia di Joe Wright, reduce dal successo de L’ora più buia. Cercando di sfruttare la buona fotografia di Bruno Delbonnel e le musiche di Danny Elfman, Wright ha provato a dare vita a un thriller a tutti gli effetti, ricco di misteri e colpi di scena. Fin dal soggetto non può che venire in mente La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, esplicitamente citato insieme a numerosi altri riferimenti che vengono spiattellati senza troppo garbo agli spettatori e che dovrebbero rappresentare un modo in cui la realtà odierna venga direttamente manipolata da quelle immagini (spunto forse interessante, ma che si esaurisce dopo la prima parte). Non è però (sol)tanto un problema derivativo quello alla base di questa fiacca e insipida operazione, perché il limite maggiore sta in un copione troppo debole, che cerca frettolosamente di rincorrere spunti e ragionamenti attraverso un montaggio inutilmente rapido: una corsa disperata nella speranza di aumentare il ritmo, la tensione e la suspense. Così facendo, però, invece di coinvolgere, finisce per risultare sbrigativo e questo eccesso continuo fa sprofondare anche la messinscena di Joe Wright, senza motivo sopra le righe e incapace di trasmettere lo spessore psicologico che avrebbe voluto dare a tutta la storia. Rimane qualche bella immagine e una discreta prova del cast (si salvano Amy Adams e Julianne Moore, mentre Gary Oldman sembra non crederci praticamente mai) all’interno di un progetto del tutto inadeguato alle proprie ambizioni, tanto da rischiare anche il ridicolo involontario nella seconda parte. Più volte rimandato, anche a causa dell’epidemia da Covid-19, il film è arrivato direttamente su Netflix dopo diverse revisioni (alcune anche ad opera del regista Tony Gilroy) nel maggio del 2021.