Francia, XV secolo: la Guerra dei cent'anni è in corso e l'adolescente francese Giovanna d'Arco (Milla Jovovich) afferma di aver ricevuto l'incarico divino di respingere gli invasori inglesi. Si recherà alla corte del Delfino, futuro Carlo VII (John Malkovich), per mettersi alla guida dell'esercito francese, confidando nelle proprie “visioni”.

Una missione impossibile, quella azzardata da Besson nel riproporre le vicende della Pulzella d'Orléans, soprattutto considerando gli illustri autori che già in passato hanno trasposto sul grande schermo la figura dell'eroina francese (Georges Méliès, Cecil B. DeMille, Carl Theodor Dreyer, Victor Fleming, Roberto Rossellini, Otto Preminger, Robert Bresson, Jacques Rivette). Una operazione vacua e maledettamente impersonale, che arriva a sacrificare senza vergogna l'attendibilità storica pur di concentrarsi sulla dimensione avventurosa della vicenda, secondo un discutibile appiattimento dei tratti della protagonista al solo scopo di conquistare il grande pubblico. Ma la fastosità da blockbuster, con tanto di zelanti virtuosismi registici di marca pseudo autoriale (soprattutto nelle battaglie) e un infiocchettato cast tutto hollywoodiano, non fa altro che ridurre Giovanna d'Arco a una macchina da guerra vittima della sua stessa presunzione piuttosto che degli intrighi del regno di Francia e della Chiesa. Tutto è troppo manifesto e ostentato. Un'autentica eresia. Fotografia di Thierry Arbogast, musiche di Eric Serra.