Il grande caldo
The Big Heat
1953
Paese
Usa
Generi
Noir, Drammatico, Giallo
Durata
90 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Fritz Lang
Attori
Glenn Ford
Gloria Grahame
Jocelyn Brando
Alexander Scourby
Lee Marvin
Jeanette Nolan
Peter Whitney
Willis Bouchey
Indagando sul suicidio di un suo collega, il sergente Dave Bannon (Glenn Ford) scopre, grazie alla vedova, che questi era a libro paga della malavita e che buona parte della polizia è collusa con il boss Lagana (Alexander Scourby). A causa della sua insistenza, infatti, il sergente perde la propria moglie in un attentato: deciderà, così, di farsi giustizia da solo.
Uno dei migliori noir americani degli anni '50, Il grande caldo si inserisce nel genere “nero” ma ne altera impercettibilmente le regole (il protagonista non è un investigatore privato, ma un poliziotto che, da quando perde la compagna, diventa un vendicatore privato), ed è uno dei più lucidi e nitidi esempi della cupa e pessimista visione del mondo di Fritz Lang: come in molte altre opere precedenti, bene e male (oltre a colpevolezza e innocenza), all'inizio della storia separati e ben riconoscibili, lentamente si confondono, levando la terra da sotto i piedi dello spettatore e disegnando un ritratto feroce e sarcastico delle istituzioni e, per estensione, dell'America. Molto esplicito e aggressivo per l'epoca, unisce ambientazione chiaroscurale (fotografia di Charles Lang Jr.) e profonda analisi del marciume sotto la limpida facciata della società americana. A suggellare questa visione, la celebre scena del volto di Gloria Grahame sfigurato a metà dal caffè, bellissima metafora della coabitazione del bene e del male dentro ogni individuo e le istituzioni stesse. Grande successo di critica e pubblico. Il titolo del film, oltre a rimarcare un classico topos del genere noir (il clima torrido), significa, in gergo americano, una forte controffensiva delle forze dell'ordine contro il crimine organizzato.
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