Strategia di una rapina
Odds Against Tomorrow
1959
Paese
Usa
Genere
Noir
Durata
96 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Robert Wise
Attori
Harry Belafonte
Robert Ryan
Ed Begley
Gloria Grahame
Shelley Winters
Will Kuluva
Kim Hamilton
Mae Barnes
Richard Bright
Tre uomini (Harry Belafonte, Robert Ryan, Ed Begley) si preparano a rapinare una banca. Con i soldi riuscirebbero a saldare i tanti debiti e ricominciare da capo. L'ansia, la paura e i pregiudizi razziali, però, rischiano di minacciare la loro collaborazione.
Da un romanzo di William P. McGivern, uno dei noir più asciutti e convincenti firmati da Robert Wise in carriera. Più della rapina, conta l'attesa della stessa, contrassegnata da tensioni di ogni sorta: i tre personaggi sono antieroi tragici, destinati al fallimento, costretti a tentare questo estremo gesto per poter superare le difficoltà in cui sono incappati. Straordinaria è la tipizzazione dei protagonisti, ognuno vittima dei propri fantasmi del passato: Johnny (Belafonte) è un jazzista di colore indebitato per via delle scommesse e separato dalla sua famiglia; Earle (Ryan) è un uomo violento e razzista, già stato in galera per omicidio; Dave (Begley), un ex poliziotto finito in prigione per corruzione, nonché vera mente dietro la “strategia della rapina”. Ed è proprio nei momenti più statici che si crea maggiore dinamismo drammaturgico: Wise gioca meravigliosamente con la suspense e con un senso d'attesa capace di imprimere alla pellicola un ritmo notevole e di renderla ancor più ammaliante e suggestiva. Il regista sa anche come utilizzare al meglio lo spazio, oltre al tempo, e costruisce uno dei noir più affascinanti della fine degli anni Cinquanta. Inizialmente era stato pensato un lieto fine, ma la conclusione consolatoria del (per certi versi simile) precedente La parete di fango (1958) di Stanley Kramer, uscito un anno prima, fece ritenere opportuno puntare su qualcosa di molto diverso: un cartello con la scritta “Stop – Dead End”. Tra gli sceneggiatori anche Abraham Polonsky, che non venne però accreditato perché in quegli anni era ancora sulla lista nera dei simpatizzanti comunisti.
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