L'ignoto spazio profondo
The Wild Blue Yonder
2005
Paesi
Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna
Generi
Sperimentale, Documentario, Fantascienza
Durata
80 min.
Formato
Colore
Regista
Werner Herzog

Un alieno dalle sembianze umane (Brad Dourif) racconta la sua fallimentare missione sul pianeta Terra, dove insieme ad altri suoi simili ha cercato di comunicare e integrarsi con gli esseri umani. Il racconto è accompagnato da immagini di repertorio dello spazio e della natura terrestre, che illustrano in chiave astratta il racconto dell'alieno.

Werner Herzog allestisce uno delle sue opere più ambiziose, tornando nei territori del cinema sperimentale e della videoarte che aveva già sfiorato nei lontanissimi anni '70 con Fata Morgana (1971). L'ignoto spazio profondo è, infatti, un film di fantascienza a tutti gli effetti, girato tuttavia solo attraverso l'utilizzo di filmati di repertorio (riprese della Nasa e altre effettuate sotto il pack polare), ossia come un documentario. Il dialogo, a volte grottesco a volte sublime, tra voice over, immagini e musica (sempre interessanti le scelte in materia di Herzog, che questa volta pesca addirittura i canti sacri del coro di Orosei) risulta ammaliante e spesso ipnotico, facendosi anche riflessione cinefila sul potere del cinema di falsificare e manipolare il reale. Un poema fantascientifico straniante e coraggioso in cui il cineasta tedesco arriva ad affermare attraverso la costruzione immaginifica e le suggestioni visive come l'essere umano sia, di fatto, un antieroe destinato inevitabilmente alla sconfitta (quindi profondamente herzoghiano) dinnanzi alla provvisorietà della sua esistenza e all'immensità dell'universo, estensione di una natura da sempre indifferente alle sorti dell'uomo. Forse a tratti leggermente ermetico, ma in buona sostanza il film un'esperienza visiva e intellettuale stimolante e sorprendente.

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