Inquietudine
Inquietude
1998
Paesi
Portogallo, Francia, Spagna, Svizzera
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Manoel de Oliveira
Attori
José Pinto
Luís Miguel Cintra
Diogo Dória
Leonor Silveira
Leonor Baldaque
Ricardo Trêpa
Rita Blanco
Alexandre Melo
Irene Papas
Film a episodi. Un vecchio scienziato tenta di convincere il figlio a suicidarsi insieme per suggellare la loro immortalità. Un uomo si invaghisce di una prostituta. Tempo addietro una ragazza chiede aiuto a una strega per scappare dalla malinconia e dal suo villaggio. Tre atti uniti dal filo della narrazione scenica, cinematografica e orale: solo dopo mezz'ora, infatti, de Oliveira svela la natura teatrale del primo episodio Gli immortali sulle tribolazioni metafisiche tra padre (José Pinto) e figlio (Luís Miguel Cintra), tratto da un dramma di Hélder Prista Monteiro, e proprio quando sembra aver trovato la sua storia nell'amore ambiguo e doloroso tra Him (Diogo Dória) e la prostituta Suzy (Leonor Silveira), derivata dal un racconto di António Patrício, vira improvvisamente sulla leggenda de La madre di un fiume di Agustina Bessa-Luís, in cui Fisalina (Leonor Baldaque) incontra una donna millenaria che le regalerà la felicità e l'immortalità. Il regista portoghese porta sullo schermo, non senza intoppi narrativi e suggestioni fuori fuoco, un personale monologo sulla morte, vista come un dettaglio («Ce n'est qu'un détail» come ama ripetere Suzy) nell'enigma più vasto della vita. D'altronde, è sempre il solito de Oliveira: statuari e impenetrabili, gli attori si cristallizzano nei tableaux vivants colti dall'immobile macchina da presa, con l'unica eccezione della prima sequenza, dichiaratamente finzionale e farsesca. Curioso cameo del regista già novantenne, catturato mentre balla il tango. “Deliziosamente inverosimile” come gli stessi protagonisti si ritraggono e si descrivono, ma anche cinematograficamente ridotto alla maniera di se stesso. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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