Alan Parrish (Adam Hann-Byrd) trova in casa un gioco misterioso, Jumanji, e decide di fare una partita con la sua amica Sarah (Laura Bell Bundy): gli imprevisti, però, sono pericolosi e il gioco finirà per inghiottirlo. Ventisei anni dopo, due bambini (Kirsten Dunst e Bradley Pierce) si trasferiscono con la loro zia (Bebe Neuwirth) nella casa dei Parrish, trovano Jumanji e decidono di finire la partita.

Grazie alla trasposizione cinematografica dell'omonimo libro illustrato di Chris Van Allsburg, Joe Johnston riesce quasi a tornare ai livelli – mai più raggiunti – di Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi (1989), suo film d'esordio. La presenza di Robin Williams è fondamentale nella buona riuscita di una pellicola sicuramente pensata per un pubblico infantile, ma che non disdegna sequenze di tensione (alcune anche notevoli), purtroppo non sempre ben dosate: a una prima parte congegnata a dovere e carica di pathos segue una seconda ripetitiva e confusionaria. Gli effetti speciali sono indubbiamente buoni, ma la trama alla lunga rischia di stancare, non sempre accompagnata da scelte efficaci per svoltare e cambiare passo. Entrato comunque nell'immaginario comune, rimane un prodotto piacevole che, con un pizzico di coraggio in più, avrebbe anche potuto puntare più in alto.